Digitando su instagram hashtag seguito da parole come pastel, pastelpunk, kawaii, palepunk et similia, ci si imbatte in una catena ininterrotta di palme, chibi e cieli all’alba.
Il tutto condito da tonnellate di rosa.
Il Kawaii (che in giapponese significa carino, tenero) fu una vera e propria corrente in patria nei primo 2000, e le ragazze che seguivano i dettami di questa moda (le lolita girls) non passavano inosservate.

Non molti sanno però, che un numero imprecisato delle illustrazioni che compongono questo moodboard sono opera o imitazione dei lavori di Amanda Merrigo.
L’illustratrice non ha certo improvvisato una carriera sull’esaltazione della moda del momento! Proviene da un passato accademico e la rivista Retronator Magazine per dar luce ai suoi studi le ha dedicato un interessantissimo articolo.

La Merrigo infatti concentra le sue conoscenze di teoria e accostamento cromatico in quasi ognuno dei suoi lavori, dando vita ad atmosfere pacate e californianamente nostalgiche. Perfettamente studiate, fin nel più infecondo dei pixel.


Purtroppo la scarsa considerazione artistica di questi manufatti ne ha permesso la diffusione incontrollata, senza il minimo ritegno o credito per le ore spese.
Il suo lavoro è però talmente bello e riconoscibile da riuscire a sormontare questo ostacolo immenso che tanti artisti fa soccombere. Amanda è una graphic designer di giorno e una pixel artist di notte
